
Artigianato
"Nel caso dell'artista come in quello dell'artigiano, si vede in modo chiarissimo che l'uomo meno di tutto riesce a possedere ciò che gli appartiene più strettamente. Le sue opere lo lasciano, come gli uccelli il nido in cui furono covati.”
Così parlava Goethe visitando l’Italia; i nostri artigiani cercano proprio questo: ogni prodotto è come un figlio, per noi. E’ un sogno, un miraggio, la motivazione che ci spinge a creare nuovi oggetti che possano durare, per prenderci cura del nostro mondo.
La tradizione secolare del distretto della ceramica di Rapino confluisce in un laboratorio dove 11 artigiani lavorano a mano gli impasti: caolino, quarzi, argille e l'acqua della montagna Majella. Le forma sono poi trasformate in oro bianco da 3 forni a 1400 gradi, che raccolgono il calore emesso per il riuso nel ciclo produttivo, per arrivare dalle materie prime al prodotto finito. Abbiamo dedicato un capannone specifico alla realizzazione di grafiche sia con pittura manuale, sia in decalcomania, colori che divengono parte integrante degli oggetti con una seconda cottura in forni speciali a 1200 gradi, con assorbimento nella superficie vetrosa della porcellana. Ciò perché i pigmenti non resistono a temperature superiori, a parte tre: i colori della storia dell'impresa, che sono il blu, il verde e il rosso scuro, che resistono alla fusione a temperature superiori. Per questo la porcellana è sin dall'antichità bianca, il pantone stesso degli impasti, con decorazioni in blu, verde e rosso.
Nella storia di 50 anni del nostro laboratorio, su cui si innesta il laboratorio di ricerca e design industriale altaii italia, le forme di anfore, tazze, piatti e contenitori rappresentano l’armonia della natura, e sono la base stessa dell’usabilità degli oggetti.Ci piace ricordare le parle del fondatore del Bauhaus Walter Gropius: “Se dovessimo rifiutare del tutto il mondo che ci circonda, allora la sola soluzione resterebbe l’isola romantica. […] un mal compreso ritorno alla natura di Rosseau. Ma se invece vogliamo rimanere in questo mondo, allora le forme delle nostre creazioni assumeranno ancor di più il suo ritmo.”Con Falcone partiamo dalla creazione di doppi spessori; per farlo usiamo linee curve, che offrono una minore superficie alla pressione atmosferica: la forma segue, appunto, il ritmo naturale necessario per la funzione di preservare le temperature.
La manifattura storica, a sua volta, utilizza pigmenti speciali per la decorazione, con sostanze che divengono parte della porcellana e sono resistenti a temperature sino a 1.200 gradi, abrasioni e agenti chimici; gli stessi sono, d’altra parte, totalmente asettici e atossici.Noi scegliamo tre colori: il blu, il rosso e il verde. Perché?Perché resistono alla combustione sino a 1400 gradi, e possono essere parte della porcellana sin dalla nascita della stessa. Aggiungiamo un po’ di poesia e di scienza: la materia assorbe le lunghezze d’onda dello spettro visibile, riflettendo una o più frequenze che, mescolate, creano la percezione del colore. Le tre frequenze che creano il bianco, il non colore per eccellenza e la tonalità tipica della porcellana, sono proprio il blu, il verde e il rosso.